Sabato 3 aprile

SABATO 3 APRILE

 

SABATO SANTO - VEGLIa PASQUALE

 
 

Romani 6,3-4


O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.



Mc 16,1-7


Dal Vangelo secondo Marco

 

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. là lo vedrete, come vi ha detto"».


DAL COMMENTO DI DON ANGELO CASATI

Ora sai.  E’ l’ora dello svelamento. Sì è rotto il velo del tempio, il velo che sembrava scavare un fossato tra  noi e Dio, tra la classe sacerdotale e il popolo di Dio, tra una religione e un’altra, tra sacro e profano. Perché Dio è appeso al legno, in un luogo pubblico, fuori dei recinti sacri, fuori dalla città, fuori da ogni appartenenza. Appartiene a tutti. Ora sai. Ora sai chi è Dio. Non è l’indifferente che guarda ad occhi asciutti dal cielo. E’ il Dio appeso alla croce, per passione di noi umani. Noi oggi guardiamo la croce ed è come se vi leggessimo la promessa di Dio, come se scritte su quella croce vi fossero queste parole: “L’ho glorificato e ancora lo glorificherò”. Come a dire che l’amore, la passione per Dio e per l’uomo – a chiunque appartenga questa passione – non muore, è più forte della morte. Più forte della morte è l’amore. Lui si è rotto, come il vaso del profumo della donna all’inizio della settimana santa, si è rotto e da allora si diffonde il profumo sulla terra.

Matteo, sì, ci ha ricordato che, quel pomeriggio dell’anno trenta, si scosse la terra, si spezzarono le rocce, si aprirono i sepolcri. Ma tutto fu segno di qualcosa di più decisivo. Si ruppe il cuore del centurione, si ruppe il cuore dei soldati, si ruppe il cuore delle donne che vedevano da lontano, si ruppe la durezza del cuore. Si rompa la durezza del mio cuore. E possa guardare le braccia allargate del mio Signore. Oggi, in giorni di umanità dolente, guarda le braccia allargate, non restringere le tue. Sarebbe dissacrazione.

POESIA PER LO SPIRITO

 

<<Passiamo dunque dalla “gloria” dei muri

Alla grazia dei volti.

Ecco la benevolenza. Fermarsi.

Che cosa rimane di noi? Della nostra vita?

Tu rimani se hai saputo fermarti nello sguardo degli altri.

Ecco, questo rimane. E basta.>>


(Benedetti Calati)

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