Una giornata interreligiosa

Una giornata interreligiosa

di Bianca Pizzolato

 

Il 27 ottobre 1986 fu una data storica, la Pace di Assisi. I rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali si riunirono per essere insieme testimoni di pace, per riunire i credenti nella città di San Francesco riportando alla coscienza l’urgenza del dialogo, di fronte all’orrore della guerra. Per la prima volta nella storia si realizzava un incontro come questo.

 

Da qui nasce il progetto della giornata interreligiosa, organizzato con la collaborazione delle ACLI di Bergamo, Molte Fedi, Fileo e l’ufficio per il dialogo interreligioso.

 

Giovedì 24 ottobre, 11 classi, alcune dell’istituto Mamoli, altre del Patronato, sono state accolte da alcune comunità religiose sul territorio: la comunità cristiano ortodossa rumena, la comunità islamica di Curno, la comunità islamica di Boccaleone, il centro buddista Giang Ciub di Villa d'Almè, la Chiesa valdese di Bergamo, il Monastero delle sorelle Clarisse, il centro culturale islamico di Bergamo di via Cenisio, alle quali i ragazzi, pieni di curiosità, hanno rivolto tantissime domande. “Con la visita ai luoghi di culto, iniziamo dal primo “step” del dialogo: riconoscere la convivenza sullo stesso territorio di persone di religioni e appartenenze diverse”.

 

I ragazzi ci hanno mostrato una spontanea curiosità nella comprensione dell’altro, nel porre domande che noi adulti o giovani adulti non avremmo più nemmeno il coraggio di fare; così, loro stessi, ci hanno ricordato da dove deve necessariamente nascere il dialogo, qual è il primo passo per abbattere le frontiere, il desiderio di conoscere e di comunicare con l’altro.

 

Allo stesso modo, la gentile accoglienza delle comunità religiose è stato un bellissimo esempio di condivisione; come quella dei giovani ragazzi del centro islamico di Curno, che hanno saputo restituire profondità ai contenuti dell’islam e suscitare l’interesse dei ragazzi, concludendo la mattinata offrendo uno spuntino finale.

 

In preparazione all’uscita, è stata tenuta in alcune classi una lezione introduttiva alle due comunità religiose che ogni classe ha visitato durante la giornata. Attraverso le lezioni abbiamo pensato di fornire agli studenti degli strumenti per orientarsi e stimolare la curiosità prima del confronto con i portavoce delle comunità religiose, proponendo anche dei contenuti di attualità. Gli interventi dei ragazzi, i quali sono stati spesso protagonisti nel presentare i contenuti della loro religione, hanno reso i momenti a lezioni molto dinamici e partecipativi. Le lezioni pre-uscita alle comunità saranno seguite da alcuni incontri di restituzione, che si terranno in ciascuna classe, per favorire un momento di confronto tra gli studenti, la cui multiculturalità e multireligiosità mostrano l’esigenza di condividere contenuti ed esperienze come queste.

 

Indipendentemente dalla propria adesione di fede o in mancanza di adesione di fede si tratta ugualmente di un’esperienza formativa importante, che costituisce un primo passo verso la consapevolezza del vivere un territorio, dell’esserne cittadino e non solo abitante, perché si possa esercitare una partecipazione attiva e condivisa alla vita pubblica e per stimolare l’interesse verso ciò che accade fuori dalle nostre case e i nostri interessi.

 

Penso che, a prescindere dall’esperienza di conoscenza religiosa, quest’uscita alle comunità si inserisca in un orizzonte di esercizio della libertà positiva, quella libertà che si esercita non semplicemente individualmente in assenza di ostacoli esterni, ma che si realizza nella relazione con gli altri, nella partecipazione alla vita pubblica; in cui la curiosità verso ciò che non sembra riguardarci immediatamente rappresenta già di per sé una forma di emancipazione.

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