Prodi e Gentiloni, un pugno e una carezza: la «vecchia guardia» dei due ex premier all’assalto di Schlein
di Roberto Gressi, da Corriere della Sera
Certo che gliele hanno fatte di tutti i colori, al Professore. Prima vince e dopo poco Massimo D’Alema gli soffia Palazzo Chigi. Poi rivince, finisce sull’ottovolante di una colazione pazza, e quindi via, a casa. Poi gli fanno credere, manco fosse Charlie Brown con il pallone di Lucy van Pelt, che lo vogliono al Quirinale e lo infilzano con 101 franchi tiratori. Lui benedice Elly Schlein, magari a denti stretti, e lei, in un amen, lo mette nell’armadio con la naftalina e se lo scorda. Ma pure lui mica scherza. Prima sta lì a guardare gli eredi del Pci che ruzzolano contro Silvio Berlusconi, gli fonda in quattro e quattr’otto un partito concorrente, butta la tessera e pianta la sua tenda accanto, ma fuori dal Pd, e infine, con suadente tono curiale, la butta lì: «Da due anni il centrosinistra è muto — guarda caso da quando Elly è segretaria — Muto sui programmi e sulle proposte per il futuro».