Carcere. Violenza dentro e incomprensione fuori
di Daniele Rocchetti da La Barca e il Mare
I fatti erano stati prima denunciati dai detenuti stessi e poi, a indagini avviate, erano stati anche registrati dalle telecamere di sorveglianza installate nel carcere. Il procuratore capo Gabriele Paci ha detto che “in questa sorta di girone dantesco sembra di leggere parti dei Miserabili di Victor Hugo”. A volte, i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci di acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile.
Nel delineare lo scenario, Il procuratore ha parlato anche dello stato di degrado dell’istituto e dello stress generale accusato dal personale di polizia penitenziaria, precisando però che «questo non legittima assolutamente le violenze».
L’episodio di Trapani ha riportato all’attenzione un luogo – il carcere – sempre più, e non solo fisicamente, posto fuori dagli occhi e dalla consapevolezza dell’opinione pubblica, peraltro convinta della necessità che la pena debba infliggere sofferenza. Contrariamente a quanto è scritto all’articolo 27 della nostra Costituzione: