Un tavolo sull'abitare organizzato dal Circolo ACLI di Stezzano con diverse realtà anche di Azzano e Zanica.
Da una parte ci sono i numerosi appartamenti sfitti, dall’altra i pochi alloggi disponibili sul mercato, con prezzi alle stelle.
Tra Stezzano, Azzano e Zanica – dove è attivo il centro di primo ascolto «Stazza» – diversi soggetti del territorio sono al lavoro, in rete, contro l’emergenza abitativa.
Un tavolo che vede in campo anche Comuni, parrocchie, associazioni, cooperative e servizi sociali.
Proprio sul tema della casa e dell’abitare il circolo Acli di Stezzano ha organizzato, martedì 25/03 al Cascinetto di via Mascagni, un partecipato momento di confronto. Introdotta dal presidente del circolo Acli di Stezzano, Stefano Bertoncello, e moderata dal giornalista de L’Eco di Bergamo, Davide Amato, la serata è stata l’occasione per condividere esperienze, emergenze e prospettive. «Questa stanza è un laboratorio, vogliamo che i temi che andiamo a toccare abbiano un risvolto generativo per il territorio», la premessa di Bertoncello. All’incontro sono intervenuti alcuni rappresentanti del tavolo sull’emergenza, ma anche degli ospiti che hanno arricchito la riflessione. «C’è uno scollamento evidente tra la crescita delle nostre città e la loro capacità di essere inclusive - ha evidenziato Chiara Nogarotto, sociologa di E’.one Abitaregenerativo –. Sempre di più la filiera dell’abitare è andata nella direzione di una crescita dei profitti. La casa è diventata un prodotto di mercato da vendere, comprare, scambiare e produrre sempre di più. In Lombardia una casa su quattro non è occupata. Prima la casa era luogo di educazione, cura e lavoro, sul modello delle cascine o delle case di ringhiera; ora è fondamentalmente un dormitorio e la solitudine è sempre più evidente.
A Stezzano negli ultimi dieci anni il tasso di natalità è sceso di oltre tre punti, l’età media è aumentata di oltre due anni e le famiglie unipersonali sono ora una su tre. Serve pensare a nuove prospettive abitative, per generare relazioni e comunità. A Milano alcuni anziani soli condividono la loro grande casa con studenti fuorisede. Al Villaggio degli Sposi, in via Guerrazzi, a giugno entreranno i primi inquilini di Generavivo, un progetto promosso da E’. one e Cooperativa Namasté. Abbiamo avviato un processo di costruzione condivisa della comunità che abiterà all’interno di questo complesso, con circa 70 alloggi destinati alle famiglie ma anche al sociale, affinché sia un luogo di vita vera, in cui fragilità ed emergenza siano contemplate e accolte».
» L'articolo completo a cura di Davide Amato su L'Eco di Bergamo di giovedì 27 marzo